feste rievocazioni basilicata
  • La Magna Grecia
    La Magna Grecia

    Il mito delle origini. Il grande racconto dei Greci in Occidente. Un grande spettacolo per un grande Teatro. Dal 24 Giugno al 3 Settembre si terranno 25 repliche all’Arena Sinni C. da Massanova – Senise (PZ).
    Teatro, cinema e tecnologie all’avanguardia, insieme per raccontare il passato, tra storia ed epica: sono alcuni degli ingredienti di LA MAGNA GRECIA – IL MITO DELLE ORIGINI, il grande spettacolo multimediale che – con la direzione artistica di Emir Kusturica (tra i più grandi registi internazionali, due volte vincitore della Palma d’Oro) – ha inaugurato il prossimo 24 giugno la nuova  e innovativa Arena Sinni di Senise (Potenza). Gli spettatori potranno rivivere l’epopea di Alexios, l’Ecista, il fondatore di città, e il suo bisogno di compiere tragitti ancora inesplorati grazie al quale la Magna Grecia si è estesa in quelle terre attraversate dal fiume Siris, dove oggi sorge l’Arena che ne ospita il racconto… Un racconto racchiuso nel dialogo magico e mitico tra Alexios e l’oracolo di Delfi, che grazie alla mediazione della Pizia, mostra all’eroe il suo futuro, il viaggio e i pericoli che incombono sulla sua impresa. Cose magnifiche e terribili scorrono davanti ai suoi occhi. Il volto dell’amata Esedra, con cui darà origine alla nuova civiltà, lo spinge oltre nell’affrontare le prove e le difficoltà del viaggio. Scritto e diretto da Lorenzo Miglioli, con la regia teatrale di Nicola Zorzi, accompagnati da Paolo Atzori per la regia tecnologica e le scenografie digitali, con i costumi di Elisabetta Montaldo e le scenografie di Francesco Frigeri, LA MAGNA GRECIA – IL MITO DELLE ORIGINI alterna le azioni sceniche dal vivo alla narrazione per immagini, mettendo a confronto teatro e cinema in un unico grande racconto sostenuto dalla partecipazione di attori come lo stesso Kusturica (nei panni di Zeus), Giancarlo Giannini, Claudio Santamaria, Caterina Murino, Giorgio Colangeli, Christo Jivkov, Giovanni Capalbo, Greta Bellusci, con la partecipazione di Sabrina Impacciatore e, per la prima volta sugli schermi, il giovane Zeno Atzori. Le coreografie sono firmate da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Le musiche sono di Alessandro Nidi. Teresa De Sio e i Tarantolati di Tricarico hanno invece curato il nuovo arrangiamento di due pezzi presenti all’interno dello show. In programma per 25 repliche fino al 3 settembre, lo spettacolo inaugura un nuovo, ambizioso spazio da 2500 posti dedicato all’intrattenimento dal vivo, l’Arena Sinni di Senise: un grande spazio scenico di 4mila mq, che comprende anche un bacino d’acqua di 3.200 mq, costruito a ridosso dell’invaso di Montecotugno nel rispetto dell’ambiente circostante, in prevalenza con materiali locali come tufo e legno. Lo scenario ideale per uno spettacolo che – attraverso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie come laser, waterscreen e ledwall, unito alla grandiosità delle scene che riproducono rovine, flotte e colossi – fa di LA MAGNA GRECIA – IL MITO DELLE ORIGINI un appuntamento unico per suggestione.
    Una produzione A.T.I. MAGNAGRECIA Solares Fondazione delle Arti Impresa Totaro Costruttori S.r.l. Impresa Calderaro Mario Ivo San Giorgio appalti S.r.l. Tib.Studio S.r.l. Ing. Francesco Fucci Arch. Egidio D’Aranno Ing. Giulio Vannucci Ing. Caterina Favero
    Regione Basilicata – Progetto Speciale Senisese Pollino-Coordinamento APT Basilicata Realizzazione Comune di Senise
    Comunicato Stampa
    La Redazione
    Pubblicato il 10/06/2016
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  • Maggio di Accettura
    Il Maggio di Accettura-Vivilanotizia
    Maggio di Accettura

    IL MAGGIO DI ACCETTURA… DAL 14 AL 17 MAGGIO 2016. UNA TRA LE PIU’ BELLE FESTE DEL MEDITERRANEO.
    Ad Accettura le festività in onore di San Giuliano hanno un carattere particolare e di antica tradizione. Ogni anno si celebra il matrimonio arboreo tra il Maggio e la Cima. La Cima è un agrifoglio della foresta di Gallipoli trasportato a spalla per 15 Km fino in paese dove incontra il Maggio, cerro di quasi 30 metri di lunghezza trascinato da dei buoi dal bosco di Montepiano. L’innesto, l‘innalzamento e la scalata del Maggio caratterizzano i giorni successivi al matrimonio. Il rito ha un significato propiziatorio per la fertilità della terra.Tutto inizia la prima domenica dopo Pasqua, quando un gruppo di volontari si reca nel vicino bosco di Montepiano per scegliere il cerro più alto, dritto e sano che diventerà il Maggio; la domenica successiva viene scelta, nella foresta di Gallipoli, la Cima, un agrifoglio che sarà innestato in un simbolico matrimonio sopra il Maggio nelle settimane a venire. Il giovedì dell’Ascensione il Maggio viene abbattuto; otto giorni dopo viene trascinato da coppie di buoi fino alle  “chiapparedd”, un’area a circa 4 km da Accettura, da cui, l’indomani, ripartirà verso il paese.Si arriva così alla domenica di Pentecoste, probabilmente il giorno più affascinante dell’intera festa. Mentre il Maggio riprende il suo cammino, la cima viene abbattuta e, con passione e devozione, è portata, per un tragitto di circa 15 km, sino ad Accettura. Durante il trasporto, che dura l’intera giornata, sono frequenti le soste: gli spiazzi erbosi si trasformano in una tavolata collettiva piena di salsicce, formaggi, frittate, biscotti e bottiglie di buon vino. Solo nel tardo pomeriggio, verso le 19, i due alberi si incontrano e inizia la vera festa di popolo con il compimento del matrimonio. Quella della domenica sera la si potrebbe definire una sorta di ‘promessa’ di matrimonio fra Maggio e Cima, perché la vera congiunzione – un incastro perfetto fra le due piante – ha luogo il lunedì mattina dopo una adeguata lavorazione a colpi di accetta. Il lunedì, infatti è una giornata di riposo e di preparativi. Si prepara l’occorrente per il congiungimento e l’innalzamento dei due alberi.Il martedì ha inizio la processione di San Giuliano. Con grande accompagnamento di fedeli, il corteo percorre le strade principali, per poi raggiungere il centro dell’abitato, dove il Maggio sta lentamente innalzandosi. Migliaia di persone seguono in silenzio le delicate e difficili operazioni condotte con grande abilità, a cui sovrintendono i più anziani, custodi di tecniche arcaiche. Sotto lo sguardo del Santo, il Maggio è innalzato. La cerimonia sta per concludersi.
    Manca ormai poco all’appuntamento finale del pomeriggio, quando giovani coraggiosi si cimenteranno nell’ardua scalata dell’albero alto quasi quaranta metri.
     
    La Redazione
    Pubblicato il 03/05/2016
     
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